Nella giornata di ieri, 28 settembre, è stata raggiunta una significativa intesa tra il Governo, rappresentato dal Ministro del Lavoro Poletti e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nannicini, e i Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL.

Il Protocollo sottoscritto, che dovrà ovviamente tradursi in provvedimento normativo da inserire nell’ambito del disegno di legge di bilancio, presenta ancora diversi punti da chiarire e nodi da definire, ma sostanzialmente prevede uno stanziamento economico di circa sei miliardi nei prossimi tre anni, finalizzati a rendere più flessibile, in alcuni casi, il raggiungimento dello stato di quiescenza, evidenziando un orientamento in controtendenza per la prima volta dopo l’introduzione delle rigide regole in materia disposte nell’ambito della riforma “Fornero/Monti” attuata a fine 2011 in piena crisi economico-finanziaria del nostro Paese.

In attesa di capire come saranno nel dettaglio suddivise le risorse stanziate, anticipiamo che gli interventi su cui le Parti hanno concentrato gli impegni riguarderanno la possibilità di accedere al trattamento pensionistico, con penalizzazioni di natura economica, in anticipo rispetto a quanto oggi previsto; e con sgravi fiscali atti ad annullare dette penalizzazioni in alcuni casi particolari, relativi a lavoratori svantaggiati, o con reddito basso, o particolari categorie ritenute “usuranti”.

Non vi è ancora una intesa con i sindacati riguardo l’”anticipazione previdenziale” (Ape) nei casi di processi di ristrutturazione aziendale, poiché ritenuta eccessivamente onerosa in termini di penalizzazioni per i lavoratori.

Non mancheremo di aggiornare sugli sviluppi della situazione, anche in relazione al recepimento del contenuto dell’accordo in formali provvedimenti legislativi.