Al riguardo si segnalano:

A) i commi da 449 a 458 dell’articolo 1, che disciplinano principalmente le procedure centralizzate di acquisto di beni e servizi, anche a livello regionale, i cui contenuti sono stati già illustrati nella circolare n. 484 del 2006;

B) il comma 909, che con disposizione sostanzialmente ripetitiva di quanto già previsto dal comma 3 dell’art. 89 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei Contratti pubblici, inserisce un nuovo comma  all’articolo 86 dello stesso Codice che riafferma quanto stabilito dalla legge n. 327/2000, c.d. Salvi, in materia di rilevanza del costo del lavoro nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte.

La previsione va posta in relazione alla abrogazione della lettera e) del comma 2, dell’articolo 87, che esplicitava la possibilità di  giustificazioni del ribasso offerto anche rispetto alla normativa vigente in tema di sicurezza e condizioni di lavoro. Sotto il profilo sostanziale sono modifiche di ridotta portata pratica, ma comunque  indicative della rinnovata attenzione, in sede politica e legislativa, al problema del rispetto del costo della manodopera e della sicurezza.

C) il comma 910, che contiene alcune modifiche al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e il comma 911, che sostituisce l’articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, c.d. Biagi, estendendo la responsabilità solidale del committente per i trattamenti retributivi e i contributi previdenziali dovuti ai lavoratori dell’appaltatore e degli eventuali ulteriori subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, mentre in precedenza valeva il limite di un solo anno.

I migliori saluti.

Il Direttore
Francesco Tiriolo